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BELLINZONANonostante la pioggia oltre 1500 manifestanti

01.05.24 - 18:35
Tra i temi toccati quello della dignità del lavoratore, dei tagli all'istruzione e alla sanità e del conflitto israelo-palestinese
TiPress
Nonostante la pioggia oltre 1500 manifestanti
Tra i temi toccati quello della dignità del lavoratore, dei tagli all'istruzione e alla sanità e del conflitto israelo-palestinese

BELLINZONA - Nonostante la pioggia oltre 1500 persone hanno manifestato oggi a Bellinzona. Il corteo è partito da Piazzale Stazione alle 14.30, dove il Presidente dell’USS-TI Renato Minoli ha dato il benvenuto ai presenti. Sono in seguito intervenuti Gianna Bonina dei Giovani Verdi e Adam Barbato della Gioventù Comunista.

«I tagli all’istruzione, alla sanità e ai trasporti, dimostrano ancora una volta l’ipocrisia di un Governo che viene a insegnarci la meritocrazia a scuola per poi tagliare sulle borse di studio - ha esordito Barbato -. Dimostra l’ipocrisia nei tagli alla sanità: dopo la crisi sanitaria del 2020, il nostro governo ha la geniale idea di dare il colpo di grazia con tagli in un settore così fragile e importante! Un governo che ci dice che “i giovani sono il futuro” quando è proprio sui giovani che applica le sue politiche che vanno a fomentare il precariato».

All’arrivo del corteo in Piazza Governo, in diversi hanno poi preso la parola dal palco. Tra questi Flavia Koral, lavoratrice affiliata al sindacato VPOD: «Sono qui come curante-lavoratrice e donna. Sono qui per battermi per una scuola di qualità, per i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori del settore sociosanitario, per il corpo di polizia e per tutte quelle persone, che come me, fanno parte di quella categoria additata come privilegiati, quando in realtà siamo lavoratori che fanno il proprio lavoro. Come donna lotto per i miei diritti che ancora non sono parificati a quelli di un uomo e mi batto per salvare la mia pensione da un ulteriore taglio del 15%. Ricordo infatti che sono minacciate le rendite della cassa pensione di 17'000 persone e il 9 giugno dovremo votare sì alle misure di compensazione. Ê importantissimo perché il 60% delle persone affiliate alla cassa sono donne».

È stata la volta poi di Giangiorgio Gargantini, Segretario Regionale Unia, che ha parlato del rapporto indissolubile tra lavoro e dignità: «Lavoro di qualità significa lavorare in sicurezza, senza pressioni, con una durata del lavoro che diminuisca tanto quanto aumenta la produttività del lavoro. Significa essere messi in condizione di fare il proprio lavoro, significa rispetto della dignità del lavoro. Tutto questo, deve passare prima dei benefici del padrone, o dei bilanci di uno Stato le cui casse sono vuote per colpa di classi dirigenti che le hanno volontariamente svuotate, per il tramite di continue riforme fiscali, per poi giustificare tagli al servizio pubblico, riduzioni delle spese sociali e politiche di austerità».

Fabrizio Sirica, co-presidente PS, invece, si è espresso sulla 13esima AVS: «Con la votazione la popolazione ha detto una cosa chiarissima: vogliamo risposte per il potere d'acquisto, per l'aumento delle rendite e dei salari. La priorità della politica deve essere questa: aumentare i salari e le rendite e abbassare i costi. In particolar modo i costi per la salute. Per questo il 9 giugno abbiamo un'enorme possibilità, votando l'iniziativa per un limite dei premi cassa malati al 10% del reddito e bocciando l'ingiusta riforma fiscale».

L'incontro non ha mancato di toccare il tema del conflitto israelo-palestinese: «In queste ore tragiche per tutto il popolo palestinese, questo primo maggio vorremmo dedicarlo alla celebrazione dell’imperterrito spirito di resistenza della popolazione palestinese. Da Gaza ai campi profughi, alla Cisgiordania, di chi si oppone ad un ordine di distruzione della propria casa, di chi sfida le forze di occupazione per raccogliere delle olive o far pascolare le proprie pecore, chi per andare a scuola, al lavoro o all’università», ha concluso la rappresentante del Coordinamento Unitario a Sostegno della Palestina.

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