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SVIZZERADifesa dei media: «Anche qui servono misure urgenti»

03.05.24 - 12:20
Nella Giornata mondiale della libertà di stampa, il sindacato Syndicom chiede alle Camere federali di difendere il lavoro dei giornalisti.
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Fonte ats
Difesa dei media: «Anche qui servono misure urgenti»
Nella Giornata mondiale della libertà di stampa, il sindacato Syndicom chiede alle Camere federali di difendere il lavoro dei giornalisti.

BERNA - Anche in Svizzera occorre agire in modo urgente per difendere il lavoro dei giornalisti, ha indicato oggi Syndicom in occasione della Giornata mondiale della libertà di stampa. Il sindacato chiede alle Camere federali di rafforzare il quadro giuridico per i media.

«Negli ultimi due anni, il Parlamento ha costantemente peggiorato il quadro giuridico applicabile ai giornalisti e ha rinunciato ad apportare possibili migliorie», ha comunicato Syndicom. «La politica ha il dovere di adottare misure per proteggere la libertà dei media e dei giornalisti», ha aggiunto l'organizzazione.

Syndicom deplora in particolare il fatto che la legge sulle banche continui a ostacolare la libertà di indagine. Nel suo rapporto annuale sulla libertà di stampa, Reporter senza frontiere (RSF) ricorda che i giornalisti svizzeri rischiano fino a tre anni di carcere per reportage basati su fughe di notizie o furti di dati bancari.

I media temono di trattare argomenti critici e di indagare, perché sono minacciati da multe e sanzioni, sottolinea Syndicom. Il pubblico è di conseguenza meno informato.

A tale proposito, il sindacato fa riferimento anche al pericolo rappresentato dalle procedure bavaglio. Si tratta di azioni legali abusive intentate da aziende e individui finanziariamente forti per esercitare pressioni sulle ONG o sui media.

Il fenomeno è stato studiato in Svizzera dalla Scuola universitaria di scienze applicate di Zurigo (ZHAW) su incarico dell'Ufficio federale delle comunicazioni (UFCOM). Secondo le conclusioni pubblicate all'inizio di quest'anno, il fenomeno è piuttosto limitato in Svizzera rispetto ad altri Paesi. Dei 142 capo-redattori che hanno risposto a un questionario online, solo 11 hanno dichiarato di aver ricevuto un totale di 24 denunce abusive nel corso degli ultimi tre anni.

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