Cerca e trova immobili

SVIZZERATruffe telefoniche: non ascoltate quella voce ma soprattutto non premete quel tasto

24.04.24 - 21:16
Il nuovo raggiro si basa su finti agenti di polizia e computer che eseguono migliaia di telefonate alla ricerca delle vittime
Deposit
Fonte Aargauer Zeitung
Truffe telefoniche: non ascoltate quella voce ma soprattutto non premete quel tasto
Il nuovo raggiro si basa su finti agenti di polizia e computer che eseguono migliaia di telefonate alla ricerca delle vittime

BERNA - Le truffe si fanno sempre più sofisticate. E il telefono si sta trasformando in un vero e proprio vettore di raggiri. Ciò che però preoccupa non sono però più solo i “classici” schemi utilizzati dai malviventi come le telefonate shock o altro. Adesso infatti anche i computer e l’intelligenza artificiale contribuiscono, ovviamente usati in maniera criminosa, a generare situazioni a rischio.

La truffa - Da mesi infatti - come riporta Aargauer Zeitung - gli svizzeri sono perseguitati da chiamate di falsi agenti di polizia. Ma non è più una persona a fare questa telefonata, o almeno non subito. Il sistema infatti prevede che sia una macchina a provare per tutto il giorno, a caso, a comporre dei numeri facendo risultare la chiamata in arrivo, provenire dalla Svizzera. Se la persona non risponde, si passa oltre fino a quando qualcuno non alza la cornetta. Ecco allora che a questo punto scatta un nastro registrato in inglese che dice di provenire dalla polizia, dall'Interpol o dall'Europol. E dopo aver spiegato l’esistenza di un grave problema, come ad esempio, il fatto che siano stati rintracciati dati bancari personali in relazione a un crimine o che sia stata scoperta un'attività fraudolenta, scatta la seconda fase del piano. Il nastro invita infatti a premere il tasto "1" per essere collegati con un “agente”.E qui il truffatore, con un soggetto già “predisposto" e comunque preoccupato dal messaggio, agisce.

Fase 2 - Stabilito il contato con il malcapitato ecco che la persona viene dunque messa in linea con il truffatore. I finti agenti delle forze dell'ordine «cercherannno di  carpire dati sensibili, denaro o altro attraverso conversazioni mirate, anche con la minaccia dell'arresto», avverte la polizia cantonale di Zurigo che invita a non premere il tasto. Le vittime sono così spinte a trasferire denaro tramite l'e-banking e, a volte, a installare un software di manutenzione remota per consentire alla presunta polizia di accedere al computer o allo smartphone. Sistema per controllare da remoto i dispositivi delle vittime e, se necessario, accedere all'online banking.

Situazione - «Solo nelle ultime settimane più di una dozzina di persone sono state private del loro denaro a causa di questa truffa», si legge. Dall'estate 2023 sono sempre più numerose le chiamate false di presunti appartenenti alle autorità di polizia come segnalato dall'Ufficio federale per la cibersicureza. Nelle ultime tre settimane le segnalazioni di questo fenomeno sono «quasi triplicate», scrive l’Ufficio. I casi segnalati rappresentano una frazione delle reali chiamate false.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE