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ITALIA Crolla la produzione di vino in Italia

03.05.24 - 16:33
Tra le cause principali il clima e le malattie
Depositphotos (Borisku)
Fonte Ats ans
Crolla la produzione di vino in Italia
Tra le cause principali il clima e le malattie

ROMA - Tra agosto 2023 e luglio 2024 l'Unione europea vedrà un calo della produzione di vino del 10% (circa 143 milioni di ettolitri, il dato più basso dal 2017-18) su base annua a causa «delle condizioni meteorologiche avverse», trainato da una «diminuzione significativa» in Italia (-23%) e Spagna (-21%).

Lo rileva l'ultimo rapporto sulle prospettive a breve termine per i mercati agricoli dell'Ue, pubblicato dalla Commissione europea in cui si sottolinea che il settore continua a essere influenzato da numerosi eventi al di fuori del controllo degli agricoltori, come le crisi climatiche e geopolitiche, che esercitano pressioni in termini di prezzi, domanda e reddito.

Il «calo senza precedenti» che si osserverà in Italia - spiega l'Ue - è «determinato da frequenti piogge nelle regioni dell'Italia centrale e meridionale, e le conseguenti malattie fungine delle viti». Date le forti diminuzioni in Spagna e Italia, secondo Bruxelles la Francia tornerà a essere il primo produttore di vino in Ue. Considerata «l'imprevedibilità degli eventi meteorologici estremi e dei bruschi cambiamenti osservati nell'ultimo anno», il rapporto mette in guardia sulla necessità di trattare «con cautela» i segnali attuali.

Provins registra perdita - Dal canto suo, la cooperativa vitivinicola vallesana Provins ha annunciato oggi di aver chiuso l'esercizio 2023 con una perdita di 4,7 milioni (-1,2 milioni nel 2022). Nonostante un risultato insoddisfacente, il direttore dell'azienda Michel Charbonnet guarda al futuro con fiducia.

Provins deve puntare all'equilibrio economico. Ciò significa sviluppare le vendite in tutti i settori di mercato, adattare la superficie vitivinicola e ridimensionare la struttura della cantina, afferma Michel Charbonnet in un'intervista pubblicata oggi da Le Nouvelliste.

Per evitare una situazione di eccesso di scorte, Provins ha adattato le sue aree viticole. «Passando da 800 ettari nel 2020 a quasi 600 ettari nel 2023, abbiamo fatto molta strada», sottolinea il direttore della cantina.

Provins è sostenuta finanziariamente dalla cooperativa Fenaco, che ha acquisito la cantina nel 2020. L'investimento effettuato dall'azionista di maggioranza «è a lungo termine e rimaniamo tranquilli e fiduciosi sul nostro sviluppo futuro», afferma ancora Michel Charbonnet.

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