Le origini del genio sono state rimesse in discussione dopo che dei documenti hanno rivelato che la madre fosse una schiava
FIRENZE - È stato rinvenuto nell'Archivio di Stato di Firenze l'atto di liberazione dalla schiavitù di Caterina, madre di Leonardo da Vinci, firmato dal notaio Piero da Vinci. Lo ha reso noto il professore di letteratura italiana Carlo Vecce, presentando il suo libro Il sorriso di Caterina.
Da qualche anno, ha spiegato stando a quanto riferisce l'agenzia di stampa italiana Ansa, girava l'ipotesi che Caterina potesse essere una schiava. «Un po' per caso, qualche anno fa, sono venuti fuori questi documenti, ho iniziato a studiarli per dimostrare che questa Caterina schiava non era la madre di Leonardo, ma alla fine tutte le evidenze andavano in direzione contraria, soprattutto questo documento di liberazione».
«Il notaio che libera Caterina è la stessa persona che l'ha amata quando ancora era una schiava e dalla quale ha avuto questo bambino», ovvero Leonardo, ha spiegato ancora il professore all'università degli studi di Napoli L'Orientale, che inizialmente non credeva che la madre del genio potesse essere una schiava.
La donna era stata portata via dal proprio Paese di origine nelle montagne del Caucaso, e più precisamente della Circassia, ed era stata venduta e rivenduta più volte Costantinopoli e a Venezia. Infine è arrivata a Firenze, dove è entrata in contatto con il giovane notaio Piero da Vinci.