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VIGANELLOIl filo-jihadista di Lugano è stato espulso

19.11.15 - 18:03
Per le autorità federali era "un pericolo per la sicurezza della Svizzera"
Il filo-jihadista di Lugano è stato espulso
Per le autorità federali era "un pericolo per la sicurezza della Svizzera"

VIGANELLO - Che fine ha fatto Oussama Kachia? Il 30enne marocchino domiciliato a Viganello è (anzi era) «un assiduo frequentatore» della moschea di via Bottogno a Lugano ma qui «non lo vediamo più da diverse settimane ormai» spiega l’imam Samir Radouan Jelassi. Il giovane era stato espulso ad aprile dall’Italia con l’accusa di proselitismo in favore dell’Isis: per le autorità d’oltre confine è un «simpatizzante della jihad».

"Un pericolo per la Svizzera" - A quanto si apprende, Kachia era tenuto sotto osservazione anche dalla Polizia federale. E ora ci arriva la conferma: il 30enne è stato espulso dal Ticino perché ritenuto «persona pericolosa per l’ordine pubblico in Svizzera». Anche l’avvocato di Kachia, da noi contattato a Milano, lo ribadisce. E la controprova arriva da Facebook, dove il profilo del marocchino risulta ora inattivo. Nei mesi scorsi 20minuti/tio.ch era entrato in contatto con il 30enne tramite il social network: nelle ultime chat compare un avviso secondo cui i suoi messaggi «sono stati rimossi temporaneamente, perché l’account del mittente richiede verifiche».

Ritorno in Marocco - Il motivo? I molti post in arabo inneggianti alla jihad, certamente. Forse altro. L’avvocato di Kachia spiega di avere al momento perso i contatti con il 30enne che, a seguito dell’espulsione, avrebbe preso la via per il Marocco.

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